In una antica casa, immersa in uno splendido giardino, sulle Alpi Lepontine, fra il lago di Como e il lago di Lugano, trova spazio questa signorile struttura, con camere curate e accoglienti ove eventualmente prolungare la sosta, e con una raffinata sala ristorante con camino.

La cucina, che è di impianto classico, si distingue per il sofisticato utilizzo di verdure, erbe aromatiche e spezie, che concorrono a creare piatti di armoniosa eleganza sotto il profilo dei profumi e dei gusti. Le conoscenze di base sono ben meditate (i fondi che accompagnano le pietanze, per esempio sono comme il faut) e la tecnica, seppur non soverchiante, si percepisce soprattutto nell’attenzione alle cotture. La zuppa di lago con carpione di verdurine dell’orto e «brodetto d’acqua dolce» appare non solo ben eseguita ma centrata nell’esaltazione della materia prima. Gli spaghetti mantecati con gamberi rossi, emulsione al kefir e porri tostati sono un piccolo capolavoro di molteplici avvolgenze, appena vivificato dalla pungenza del latticino e dal leggero amaricante della verdura. Mentre il lombo di lepre con lamponi, zucchine e ristretto alle cinque spezie appare in una soave sinfonia di fragranze.

La cantina è importante, con una vasta proposta di etichette italiane e straniere a prezzi adeguati al contesto. Il servizio è eccellente. Due sono i percorsi degustazione proposti: a 70 euro (con abbinamento vini a 40 euro) e a 110 euro (con abbinamento a 70 euro). Ci si attesta intorno ai 100 euro mangiando quattro piatti alla carta.