Verde e fiori. Pace e tranquillità. In distanza, fra gli ulivi, il blu cobalto del lago. Tale è il biglietto da visita di questo blasonato ed elegante locale, da anni approdo sicuro per coloro che amano una cucina fatta di certezze più che di astrazioni.

Trionfa il mare – con i suoi pesci, i suoi molluschi e i suoi crostacei – nella proposta della cuoca, Giuliana Germiniasi, in ricette d’impronta classica, che puntano tutto sulla ricchezza della materia prima, sulla linearità degli abbinamenti e sulla centralità del gusto. Niente azzardi, quindi: qui parlano gli ingredienti, come nelle soavi tagliatelline di calamaro e stracciatella di burrata, appena rinfrescate dal leggero tannino del finocchio. Né negli appaganti spaghetti all’astice e lime («piatto storico dal 1965», come recita orgogliosamente la carta). E neanche nei sontuosi scampi aperti in forno agli «aromi del Garda», accompagnati da una maionese montata al momento. Da non perdere, per gli amanti del genere, il grande piatto dei crudi, con ostriche, crostacei, carpacci e tartare. Buoni anche i dolci, di fattura classica.

Ottimo, senza essere troppo impostato, è il servizio, diretto dalla figlia della proprietaria. Curata è pure la carta dei vini, con tante etichette regionali (gardesane e franciacortine) ma anche con una vasta scelta da altre regioni e da Oltralpe. Il menu degustazione è offerto a 85 euro (più 6 euro di coperto). Ci si attesta invece intorno ai 120 ordinando quattro piatti alla carta.