L’atmosfera è quella giusta: proprio in faccia al lago (se ne sente il rumore delle onde), seduti all’interno di confortevoli salette o, nella bella stagione, nell’antistante piazzetta pedonale, tutto predispone a un piacevole pasto basato sui pesci del Sebino. Niente azzardi né provocazioni dalla cucina: solo solide certezze, date da tradizioni consolidate, conoscenze ben assimilate e usi sapientemente appresi. Già, perché per trattare una materia ‘ostica’ come il pesce d’acqua dolce qualche accortezza bisogna averla. E la famiglia Bosio, che è qui dal 1862, qualcosa – si può dire con ragionevole certezza – ne sa… Un tripudio per i golosi è l’antipasto misto di lago con sardine, salmerino, pesce persico, luccio, coregone… così come l’insalata di lago al vapore con – ancora – luccio, persico, coregone, salmerino e i rari gamberi di lago. Grandi primi, fra i quali vale la pena di segnalare i tagliolini con la bottarga di coregone e i ravioli ripieni di salmerino. Pesci alla griglia fra i secondi o, in alternativa, per gli stomaci ‘forti’, la sontuosissima tinca all’iseana (a lungo cotta nel burro) con polenta. Non manca qualche piatto di carne (proveniente dalle verdi montagne circostanti), ben eseguito. La cantina riserva più di qualche sorpresa: la selezione è inaspettatamente ampia, e proposta a ricarichi più che corretti. Il servizio è cortese e familiare. Il conto difficilmente supera i 50 euro: ben spesi per una cucina che è sempre più difficile avere occasione di gustare.