Nel 2022 il tasso di occupazione femminile in Italia ha raggiunto il 51%. Quando lavorano, però, le donne hanno più spesso contratti flessibili e ogni anno, considerando il gender pay gap e il minor numero di ore complessivamente lavorate, risulta che le donne “in Europa si mettono in tasca il 36% in meno degli uomini, ben il 43% in meno in Italia”, spiega Rita Querzè nel suo “Donne e lavoro. Rivoluzione in sei mosse” (Post Editori). Un saggio che è la constatazione di quando poco è stato fatto in trent’anni, ma con lo sguardo rivolto al futuro: “Il ruolo delle aziende? Fondamentale, possono fare molto ma se supportate dallo Stato, perché la conciliazione tra professione e lavoro di cura non è solo una questione privata”
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