Sedicesimo Secolo è un ristorante che si trova nel bel mezzo della campagna bresciana. Qui, lontano da tutto, lo Chef Simone Breda ha coltivato un’impostazione classica, maturata con la formazione sotto la guida di Gualtiero Marchesi e Moreno Cedroni. Nella sua cucina, però, non si limita a riproporre il retaggio della scuola classica italiana e francese ma anzi sceglie i prodotti del territorio per valorizzarne l’aspetto più tradizionale e, per certi aspetti, più vernacolare. Tra i piatti si distingue il Risotto con salvia, Franciacorta e fondo di capretto, dove il completo equilibrio è raggiunto grazie all’acidità del vino, che non stanca il palato e rinnova l’entusiasmo a ogni boccone. La salvia, fritta e sbriciolata a coronare, gioca con la consistenza croccante spezzando la mantecatura e donando una nota balsamica. È questo il cavallo di battaglia dello Chef, capace anche di giocare sul contrasto terra-mare con il Coniglio, le capelunghe e le erbette, mentre affonda nel classicismo col piccione in tre servizi, e nel particolare della Royale di fegato servita con patata, santoreggia e cipolla. I dolci non osano nelle composizioni, ma sfoggiano un’esecuzione da pelle d’oca. Ottimo il Latte, cioccolato e caramello salato, goloso ed equilibrato tra dolce e salato. Il servizio è premuroso, la carta dei vini non è estesa ma interessante. Uno scontrino in media vi chiederà sui 110 euro, potrete però optare per un menù degustazione a sette o cinque portate (a 100 e 80 euro), oppure il menù “dei Classici” a 75 euro.