Yoshinobu rientra nella rosa delle storiche insegne giapponesi di Milano. Materie prime eccellenti servite in un locale essenziale, composto da sole due sale: in una possono essere ospitate circa 12 persone mentre l’altro spazio è un classico e caratteristico sushi bar. L’anima è quella dello Chef e patron Yoshinobu Kurio che si sveglia presto ogni mattina per andare di persona al mercato del pesce e, da grande professionista del sushi quale è, riesce a selezionare con grande cura tra pesce d’allevamento, quello pescato a rete e quello pescato artigianalmente a canna, prima di fiondarsi dietro al bancone dove pochi ma fortunati ospiti vengono serviti con calma ed eleganza, potendolo ammirare nella preparazione delle portate. Nel menù del giorno c’è il pesce fresco: qui parti nobili e meno vengono valorizzate dalle mani dello Chef con proposte originali; non mancano poi i tradizionali Nigiri, imperdibili quelli con la ventresca di tonno e l’anguilla fresca. Ma qui non è tutto crudo, tra i piatti ricordiamo infatti con piacere il Collo di scorfano alla brace con salsa allo yuzu. A pranzo viene offerta una Bento box, la tipica scatola giapponese divisa in diversi compartimenti gastronomici, il cui contenuto cambia ogni giorno seguendo l’ispirazione giornaliera. Puntuale e preciso il servizio, assolutamente in linea con il locale; molto coerente anche la cantina ben fornita che vanta, oltre alle etichette più conosciute, anche molte da piccoli produttori. A cena si può scegliere tra il menù standard o quello del giorno; uno scontrino in media è sugli 80 euro, bevande escluse.