Bentoteca è la dimostrazione che da un momento di difficoltà può nascere una nuova opportunità. Partito come delivery in tempi di pandemia, trova pianta stabile come ristorante sostituendo il precedente stellato Tokuyoshi. L’ambiente elegante e il bancone conducono a una cucina di impronta nipponica con incursioni mediterranee. Lo Chef Yoji Tokuyoshi basa la sua proposta gastronomica sulla ricercatezza delle materie prime selezionate e il loro massimo rispetto, con un’eccellente tecnica di scuola giapponese. Il menù, che non si dilunga troppo presentando solo un numero ristretto di opzioni, ma sempre in aggiornamento, si suddivide in piatti più abbondanti che invitano alla condivisione e piatti principali, consigliati per il singolo commensale: bento, sushi e sashimi, noodles e varie tipologie di ramen come il Sukiyaki Udon con funghi shimeji. La tradizione giapponese affiora nel Butaman, bao con carne di maiale, anatra, gamberi, funghi e spezie, e nella Torta di Gyoza accompagnata dalla salsa ponzu. Influenze mediterranee spiccano invece nel Nanbanzuke,bianchetti in carpione con verdure di stagione, o nel Piccione marinato nel sakè con salsa alla Sardella. Una cucina in movimento, dunque, che insiste sulla valorizzazione degli ingredienti nella loro semplicità e autenticità. Caratteristiche che ritroviamo nella sala giovane, attenta e puntuale. La carta dei vini, seppur ridotta, pone l’attenzione su etichette di piccoli produttori, per lo più biodinamici. I prezzi variano dai 16 ai 30 euro per gli assaggi da condividere mentre le portate principali vanno dai 15 ai 45 euro.