Un business, si potrebbe dire, basato sulla trasparenza quello di Trevidea Srl, l’azienda nata nel 2009 in seno a Trevi, fondata a Rimini nel 1976. L’idea di partenza è stata quella di gestire, sviluppare e distribuire una propria linea di piccoli elettrodomestici.
In che modo si inserisce in questi processi la trasparenza? “Il nostro driver – spiega il presidente di Trevidea, Giuliano Vaccari – è la soddisfazione del cliente finale. Per questo non omettiamo la provenienza dei nostri prodotti, che spesso vengono fatti nel Far East. In house, invece, avvengono tutta una serie attività come i test, la ricerca e lo sviluppo, le operazioni di packaging. Fino ai servizi post-vendita e la costumer care”.
La solidità data dall’avere alle spalle un gruppo come quello riminese si è fatta subito sentire. Vengono acquisiti nel 2011 il marchio G3Ferrari, che produce il forno-pizza più venduto in Europa, e cinque anni dopo, nel 2016, l’ormai ultracentenario brand Girmi, ceduto da Bialetti Industrie per 3 mln di euro.
In pochi anni, dunque, Trevidea ha saputo ampliare la propria offerta commerciale, che ora affianca piccoli elettrodomestici di uso quotidiano e domestico ad altri rivolti principalmente al settore alberghiero. Con una strategia ben definita: quella di mantenere linee di prodotto diversificate.
Anche se, come afferma il presidente Vaccari “a livello tecnologico non ci sono grosse novità per quello che riguarda il settore dei piccoli elettrodomestici”, i reinvestimenti attuati da Trevidea sono stati comunque consistenti negli anni: “Spingiamo sui processi di ricerca e innovazione per quello che riguarda le prestazioni, ambito al quale i clienti sono molto attenti”.
“La pandemia – prosegue poi il presidente – è stata un veicolo incredibile per l’aumento del fatturato: basti pensare a quanto ci siamo ‘sensibilizzati’ sulla preparazione del cibo in casa”. Un’affermazione che trova conferma nei dati finanziari: se i ricavi nel 2019 erano pari a 20,82 mln, nel 2020 erano saliti a sfiorare 30,94 mln e nel 2021, con un +131,03% sul pre-covid, si sono attestati a 48,1 mln. “Il 90% del nostro mercato è italiano, ma – anticipa Vaccari – ci stiamo rivolgendo anche all’estero”.
Un altro dato può aiutare a capire la portata della crescita di Trevidea: dal 2015, quando, a sei anni dalla propria nascita, l’azienda fatturava 12,59 mln, il tasso composto di crescita annuale è stato del 25,03%. “Il 2021 è stato un anno eccezionale – commenta Vaccari – mentre il 2022 non ha replicato lo stesso successo, con il fatturato che ha subito una flessione. Inoltre, abbiamo assistito ad aumenti dei prezzi di listino e dei costi di trasporto”.
Il triennio compreso tra il 2019 e il 2021 ha portato anche a registrare un incremento dell’Ebitda del 210,95%. In termini valoriali il margine operativo lordo è passato da 3,47 mln a 5,58 mln e, infine, si è attestato due anni fa a 10,79 mln. La sua incidenza sul fatturato è stata, rispettivamente, del 16,68%, del 18,02% e del 22,43%, con una media nel triennio del 19,86%.
Il 2021, poi, l’azienda riminese ha registrato anche un Ebit di 10,33 mln, utili per quasi 7,67 mln e un patrimonio netto pari a 20,87 mln. Trevidea aveva debiti per 828 mila euro a causa di una Posizione finanziaria netta (Pfn) positiva. Il rapporto tra la Pfn e l’Ebitda medio tra 2019 e 2021 è dunque di 0,13.
Stando al rating More di Modefinance, agenzia di rating del gruppo Teamsystem, l’impresa ha ricevuto lo score AA, punteggio vicino al massimo grado di solvibilità per una società rappresentato dalla tripla A. E il Roe, l’indice di redditività sul capitale proprio, nel 2021 è stato pari al 36,75%.
Guardando al settore, il presidente Vaccari rimarca come la produzione di elettrodomestici, sia piccoli che grandi, sia sparita dall’Italia: “Ma questo – aggiunge – è un tema che riguarda tutti i Paesi europei. Lo scorso anno, con l’aumento dei costi legati ai trasporti, si è parlato di ‘filiera corta’, ma la verità è che mancano le conoscenze, soprattutto pratiche, per attuarla”.
Occhio infine alla Direttiva europea Omnibus che scatterà dal 1° luglio e che introduce per i commercianti che intendono applicare sconti l’obbligo di indicare il prezzo di vendita più basso praticato nei 30 giorni precedenti: “La direttiva colpirà chi ha marciato sulla tecnica di alzare i prezzi prima di effettuare gli sconti. Ma per noi – conclude Giuliano Vaccari – non cambierà niente”.
Trevidea è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera. Trevidea, nelle vesti del suo presidente, è stata poi presente l’8 giugno alla tappa di Forlì del Meet the Champions, il tour che vede protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.