Una delle trattorie 2.0 sorta a Milano nell’ultimo periodo. Qui si uniscono comfort food e prezzi accessibili, con lo stile tutto rassicurante della tradizione: rivisitata ma riconoscibile. Uno dei tasselli più emblematici, capace di condurre già a una prima occhiata l’ospite in un ambiente senza troppi fronzoli, ma elegante e pulito nella sua essenzialità, è il menù. Questo si basa sulla stagionalità, argomento caldo oggigiorno, che permette allo Chef Michele Mette di avere una linea guida per giocare sugli accostamenti.
La proposta gastronomica, coerentemente, cambia di continuo, seguendo la reperibilità dei prodotti stagionali, per restare sul territorio. Che non sia forse la dimostrazione che ci si può concedere i piaceri della tavola pur restando sostenibili? Il ristorante propone un diverso consumo della carne: quella servita, infatti, proviene da allevamenti piccoli, controllati e di altissima qualità, e l’animale viene valorizzato nella sua interezza. Questo significa zero sprechi e riscoperta di tagli meno commerciabili ma tradizionalmente sempre consumati. Scelta che motiva anche il dinamismo del menù, per cui tagli pregiati, richiesti e generalmente anche solo più conosciuti (costolette e filetti, ad esempio), siano presenti solo a volte nella carta del giorno. Carne, pesci d’acqua dolce e verdure, lasciatevi sorprendere da una proposta imprevedibile, che segue il mercato. Più che soddisfacente la lista dei vini, anche al calice. Lo scontrino “tipo” si aggira sui 55 euro a persona, bevande escluse.