Concreto, trasversale, rapido, goloso e, non ultimo, centralissimo. Sono i primi aggettivi che vi verranno in mente dopo aver mangiato alla Locanda Perbellini. Il bistrot dell’omonimo cuoco veronese è versatile e, conseguentemente, riscuote sempre grandi consensi dai milanesi. Sarà per l’ubicazione. Sarà per il prezzo. Sarà perché si pranza e si cena a un ritmo incalzante, che fa soprassedere anche sugli spazi, spesso angusti, e sui tavolini molto ravvicinati. La proposta gastronomica riesce a coniugare rotondità ed equilibrio nel gusto e nelle proporzioni, non rinunciando a preparazioni gourmet mediante reinterpretazioni intelligenti e personali di piatti iconici della tradizione italiana. Stiamo parlando, ad esempio, della Cotoletta alla milanese, impanata nella farina di fagioli, pane croccante e maionese di pomodoro confit o dei perfetti Spaghetti alla carbonara, cremosissimi. Ampio spazio ad una proposta, nel complesso, più di terra, in cui spiccano, tra gli altri, la Caesar salad di coniglio, scarola e olive o il Galletto, spuma di patate arrosto e cipolle rosse. Dolci, ça va sans dire, golosi e appaganti: da provare, su tutti, la millefoglie Giancarlo Perbellini, rivisitazione di un classico dello Chef – Pâtissier. Il conto, corretto, non supera i 55 euro, scegliendo i piatti più costosi. La carta dei vini è volutamente ridotta ma le etichette interessanti – con un ricarico corretto – non mancano. Gli spazi, come detto, sono un po’ sacrificati, ma tra i tavoli si aggira un servizio rapido, accomodante ed efficace.