Siamo a Bergamo alta, in una bella struttura che si divide fra albergo e ristorante, con un dehors per la stagione estiva. Qui splende la stella, sempre più luminosa e brillante nel firmamento dei ristoranti dello Chef Enrico Bartolini del giovane Marco Galtarossa.
Talento cristallino nel gestire con eleganza molteplici sfumature di gusto, non perdendo mai di incisività e giocando con maestria in giochi di sovrapposizione, nella sua cucina si ritrovano le varie influenze dei suoi trascorsi: Venezia che incontra Bergamo, la laguna che incontra la montagna, passando per i boschi dove raccogliere erbe spontanee; sempre calzanti, funzionali e non solo estetici, poi, anche i fiori, che enfatizzano la forza di ciascun piatto. Sorprendenti i Ravioli ripieni di gallina e le amarene, che arrivano subito e forte nella loro dolcezza per lasciare magicamente spazio al brodo di astice. Lo Spaghetto con salsa al fegato di seppie e seppioline veneziane alla plancia ha il levistico a introdurre una nota di amaro, a rappresentare una chiosa perfetta al piatto. Non può mancare poi la succulenta Pecora bergamasca che si accompagna di ginepro e di un dashi di anguilla. Un plauso va alla sala, sapientemente gestita da Andrea Zamblera con grande professionalità e savoir faire, per un servizio decisamente di alto livello. Carta dei vini ben ragionata, due menù degustazione a 150 e 180 euro, con possibilità di scegliere dal menù due o tre piatti a 100 e 130 euro.