“Più usi”, questo il significato che si ‘nasconde’ nel nome della mantovana Piusi. Fondata a Suzzara nel 1953 da Franco Varini, l’azienda è diventata un player globale nel settore del fluid handling, fornendo prodotti per il travaso e la gestione di diversi fluidi: carburanti, lubrificanti e – più recentemente – anche AdBlue (l’additivo utilizzato nei catalizzatori dei moderni motori diesel, necessario al loro corretto funzionamento e ad abbattere le emissioni di ossidi di azoto). Prodotti che Piusi distribuisce in 135 Paesi e che trovano utilizzo nel comparto agricolo, nell’industria automotive, in officine e garages, nella gestione flotte e trasporto via mare o terra.
Accanto al proprio core business Piusi ha sviluppato già a partire dagli anni ’80 la produzione di tecnologie correlate alle pompe (contalitri e pistole) e negli anni ’90 sono nati alcuni dei prodotti storici e iconici di Piusi: il dispenser Cube, le pistole per olio K500 e Easy Oil e la pistola per grasso Greaster. L’azienda ha da sempre mantenuto una forte vocazione all’innovazione e oggi investe l’8% del fatturato annuo in Ricerca & Sviluppo, potendo contare su 30 progettisti in campo tecnico e 60 brevetti internazionali.
Di recente l’azienda guidata da Otto e Nicola Varini, rispettivamente presidente e ad, ha raggiunto un importante accordo in favore dei suoi 250 dipendenti: lo scorso giugno è stato firmato il contratto integrativo con le sigle sindacali che prevede un bonus da 1.500 euro in welfare per chi diventa genitore, un premio di risultato in crescita fino a 1.700 euro nell’arco di tre anni, oltre all’incremento dei lavoratori che possono accedere al part-time, ad un sistema che premia la presenza sul lavoro e non penalizza le assenze per malattia, all’aumento fino al 20% dei buoni pasto e ad un fondo di solidarietà. Una scelta volta a “dare continuità al trend di crescita di Piusi nel fatturato e nei mercati, valorizzando chi ha assicurato il raggiungimento di questi traguardi”, spiegava nell’occasione Nicola Varini.
Nel 2021 il fatturato ha raggiunto gli 80 milioni (65,8 milioni nel 2020 e 64,2 nel 2019): il balzo rispetto ai 50,7 del 2015 è notevole e il tasso composto di crescita annuale è pari dunque al 7,90% nei sei anni. Negli ultimi anni l’azienda mantovana ha migliorato anche la propria marginalità: con un Ebitda percentuale medio pari a 20,03% nel triennio 2019-2021, l’Ebitda del 2021 si è attestato a 17,6 milioni (equivalente a un Ebitda margin del 22,08%), in crescita sui 14,3 milioni del 2020 (21,83%) e sui 10 milioni del 2019 (15,64%).
Con un Ebit di 12,8 milioni, il 2021 di Piusi si è chiuso in utile di 10,3 milioni e registrando una cassa di 10,7 milioni, grazie ad una Posizione finanziaria netta tecnicamente negativa. Il rapporto Pfn/Ebitda medio è di -0,77. Infine, il Roe, l’indice di redditività del capitale proprio, nel 2021 è stato del 11,30% e le agenzie di rating hanno assegnato a Piusi lo score AA.
Tutti questi dati rendono Piusi un’impresa Champions per il 2023 secondo la ricerca realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera e presentata all’evento del 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. Piusi sarà poi presente giovedì 4 maggio alla tappa di Parma del tour che vedrà protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.