Sono oggigiorno noti e diffusi, nell’ambito agricolo, impianti di essiccazione per foraggi, per la produzione di fieno di alta qualità nelle aziende produttrici di latte e derivati, d’allevamento animale, produttrici di fieno per vendita, e simili. All’interno di tali essiccatoi vengono alloggiate una molteplicità di balle di fieno da essiccare, e una centrale di termoventilazione fornisce l’aria calda per effettuare l’essiccazione. La centrale di termo-ventilazione ha bisogno di una fonte di calore, che generalmente è un bruciatore diesel o gas, un impianto biogas che manda acqua calda, o una centrale a biomassa.
Le centrali a biomassa oggi note e presenti sul mercato destinate all’essicazione dei foraggi comprendono caldaie a legna, oppure caldaie a cippato, oppure bruciatori a pellet. Con il termine ‘cippato’ si intende una massa di legno naturale tritato, con o senza corteccia, di provenienza boschiva, comprendente pezzi di dimensioni molto variabili, da circa 2 cm fino a 10 cm di lunghezza.
Con il termine ‘pellet‘ si intende una massa di cilindri di polvere di scarti delle lavorazioni del legno, la quale polvere è pressata in modo da formare appunto cilindri aventi dimensioni regolari e piccole; il pellet è noto per avere un elevato potere calorifico ed è il combustibile legnoso più vantaggioso dal punto di vista dimensionale e della resa termica.
Dalle tabelle internazionali sulle Equivalenze Energetiche e Volumetriche è noto che 1 litro di gasolio produce tanti kWh di energia quanto 2 kg di pellet, ove la differenza di prezzo odierna tra i due combustibili è tale per cui con 1€ si acquistano 7,76 kWh di energia prodotta da gasolio, oppure 16,6 kWh di energia prodotta con pellet. Ciò significa che, a parità di produzione energetica, il pellet garantisce un risparmio economico superiore al 50%. Con un generatore a biomassa alimentato a cippato, invece, a parità di energia e calore fornito, è possibile risparmiare ancora di più, fino al 70% rispetto al gasolio e fino al 60% rispetto al metano.
Le Equivalenze Energetiche e Volumetriche riportano che 1 lt gasolio produce tanti kWh di energia quanto 3 Kg di cippato. Il cippato ha quindi un costo di produzione molto inferiore al pellet. Le centrali di termo-ventilazione a biomasse di tipo noto, pur diffuse, presentano alcuni limiti ed inconvenienti. Infatti, le centrali a pellet hanno rendimento elevato, fino al 90%, ed il pellet ha un ingombro molto inferiore rispetto al cippato in termini di magazzino. In generale quindi l’elevata densità energetica e la facilità di movimentazione rendono il pellet il combustibile vegetale più indicato per impianti di riscaldamento automatici di tutte le potenze.
Per contro, il pellet ha un costo che è circa il triplo rispetto al cippato. Pertanto, le caldaie a cippato sono economiche, ma richiedono strutture di stoccaggio di minimo 100 m3, che siano raggiungibili da mezzi dotati di cassone ribaltabile e i bruciatori a cippato non hanno la resa termica dei bruciatori a pellet. Il Sig. Beltrame di S. Martino di Lupari (PD) ha realizzato un impianto per la produzione di calore che utilizza prodotto ‘cippato’, gusci legnosi derivanti da frutti o da altri residui vegetali, ridotti però alle dimensioni tipiche del pellet. L’impianto brevettato prevede una prima vasca di raccolta del ‘cippato’ e di tutti i residui scarti a carattere legnoso.
Questa massa viene poi convogliata in un mulino di triturazione per la riduzione in frammenti di dimensioni paragonabili a quelle del pellet.
Il prodotto, così ottenuto, ora trasformato in ‘simil-pellet’, viene avviato in una seconda vasca di raccolta dalla quale poi il ‘simil-pellet’ viene movimentato verso la camera di combustione.
Quello che ci interessa segnalare è come un impianto realizzato per produrre quantità importanti di calore, possa utilizzare residui legnosi di diversa natura economizzando al massimo sulla massa di materiale ligneo destinata a bruciare e a produrre calore.
I nostri migliori auguri di successo al Sig. Beltrame.