Nelle pubblicazioni precedenti abbiamo più volte evidenziato come il numero di aziende che andranno incontro al passaggio generazionale nei prossimi anni sia davvero elevato e come, purtroppo, la maggior parte di queste non abbia pianificato in anticipo l’intero processo. Una questione che riguarda l’intero territorio nazionale, disseminato di PMI, ma che assume proporzioni ancor più rilevanti in Veneto.
Il tessuto imprenditoriale regionale, infatti, presenta caratteristiche che lo contraddistinguono in modo netto dal resto del Paese. Peculiarità che rappresentano spesso un ulteriore freno alla trasmissione ereditaria delle proprietà. Per le analisi che seguono, i dati sono ricavati dal censimento permanente delle imprese 2019 effettuato dall’Istituto nazionale di Statistica (Istat), nella sezione relativa alla regione Veneto.
Il tema del ricambio generazionale viene preso in considerazione anche dal censimento stesso, dal quale emerge che oltre i due terzi delle aziende venete con 10 o più addetti (67,4% rispetto al 63,7% della media nazionale) sono a conduzione familiare e necessiteranno quindi di affrontare un percorso di trasmissione della proprietà. In Veneto solo 10 imprese su 100 hanno affrontato almeno un passaggio generazionale nel periodo 2013-2019 e questo ha interessato soprattutto le imprese di dimensioni più rilevanti, quelle oltre i 50 addetti, mentre meno propense al cambiamento si sono dimostrate le piccole imprese con meno di 10 addetti.
Il 57% delle imprese venete ritiene che la ridefinizione della governance nelle imprese a carattere familiare possa andare incontro a difficoltà relative a molteplici aspetti: relazioni interpersonali, aspettative dei vertici, problematiche relative alla gestione operativa. Ma quali sono le caratteristiche peculiari delle imprese venete che rendono così preoccupante affrontare il passaggio generazionale?
Un primo fattore è sicuramente quello legato alla dimensione. Oltre tre aziende su quattro rientrano nella categoria delle microimprese con un numero di addetti compreso tra 3 e 9 (76,7% del totale) mentre le piccole imprese con 10-49 addetti rappresentano il 20,5% del totale regionale. Ne consegue quindi che oltre il 97% delle imprese venete ha meno di 50 addetti.Un simile contesto aziendale rende più difficile il processo di delega e porta quindi l’imprenditore ad accentrare su di se molte funzioni che sono poi difficilmente trasferibili in toto ad uno o più eredi.
Un secondo aspetto caratteristico è quello relativo alle filiere produttive e al fenomeno dei distretti industriali,ancora ben diffuso e radicato nel nostro territorio. Il 56,2% delle imprese, infatti, dichiara di avere relazioni formali o informali con altre aziende, un dato più elevato rispetto alla media nazionale del 52,6% e che sale addirittura al 68,1% per le piccole imprese. Questo dato si collega a quanto visto in precedenza relativamente alle difficoltà sul passaggio generazionale. Per il 15,2% delle imprese venete, l’ostacolo è rappresentato dalle difficoltà a trasferire competenze e/o contatti con clienti e fornitori, un valore più elevato rispetto al dato nazionale, che sale al 22,5% nella fascia 10-19 addetti.
La terza criticità, forse la più caratteristica della nostra regione, è la prevalenza di imprese a controllo individuale/familiare. Nel 2018 le imprese con più di tre addetti controllate da una persona fisica o famiglia sono circa 81 mila, ossia il 77,7% del totale contro una media nazionale del 75,2%. Facilmente intuibile il fatto che tale valore si muova in modo inversamente correlato alla dimensione aziendale: se arriva all’81% nel segmento delle microimprese, rimane comunque elevato anche per le imprese con più di 10 addetti (67,4%). Questo dato si riflette poi anche sulle caratteristiche gestionali delle imprese dove nel 95% dei casi il responsabile della gestione è l’imprenditore e socio principale o un membro della famiglia controllante. Le situazioni nelle quali la responsabilità della conduzione dell’azienda è affidata ad un manager o ad altro soggetto riguardano solamente il 5% delle imprese e questo si traduce in un’effettiva difficoltà nel passaggio generazionale: il 22% delle imprese venete dichiara che le difficoltà nella trasmissione sono legate all’assenza di eredi o successori interessati e/o qualificati, un valore decisamente più elevato rispetto alla media nazionale che si ferma al 17%.
I tre fattori elencati, ovvero prevalenza di piccole imprese, presenza di filiere organizzate e distretti industriali e conduzione familiare, sono evidentemente presenti in tutto il territorio nazionale, ma trovano in Veneto un combinazione forte di tutte e tre le caratteristiche e questo porta ad amplificare anche le difficoltà nel passaggio generazionale che, come abbiamo visto, è da esse fortemente condizionato.
[Fonte: https://www.istat.it/it/files//2021/03/CPUE_VENETO.pdf]
Alessandro Pavan, socio fondatore e amministratore delegato di Wealth Route