Chi questa mattina ha sfogliato le pagine di Bresciaoggi e dell’Arena di Verona ha trovato fra le pagine un’inserzione a dir poco insolita. “Germani assume 50 autisti” inizia, ai quali “verranno forniti autoarticolati nuovi di fabbrica con dotazioni di comfort e sicurezza di ultimissima generazione”. Ma alle formule ammiccanti si accostano presto anche cifre concrete: “Possibilità di lavoro su base giornaliera e/o con trasferte prolungate con stipendio netto al mese da 2.800 a 3.500 euro”, ai quali si sommerà un bonus da 5.000€ per i neoassunti, 6.000€ per coloro che sono dotati di certificazione ADR. Numeri che non lasciano spazio a interpretazioni, e che mostrano con evidenza quanto sia difficile per le aziende reperire queste figure.
Trovare lavoratori, si sa, sta diventando un’impresa (quasi) impossibile per molte aziende. Con molti imprenditori che lamentano difficoltà nel reperire manodopera, tanto che sono in diversi a chiedere una revisione del decreto flussi, di cui proprio in queste settimane si sta discutendo. E la difficoltà si fa ancora più pressante per quei lavori che necessitano di qualifiche, corsi ed esperienze specifiche.
È il caso, tra gli altri, proprio dei camionisti. D’altra parte, di fronte a un mondo che cambia cambiano anche le esigenze dei giovani lavoratori, che oggi sono poco (si legga “per nulla”) attratti dalla prospettiva di sedersi su un camion per lunghi turni, tanto tempo lontani dalle proprie famiglie e case e uno stile di vita non proprio invidiabile, a fronte di paghe spesso tutt’altro che gratificanti. Senza contare poi l’alto costo previsto per la patente C, circa mille euro e, Cqc, che può arrivare a 3-4 mila euro. Ed è proprio per superare questi ostacoli che sempre più aziende sono disposte a coprire per i propri dipendenti questi costi, oltre che ad aumentare gli stipendi offerti che ne incrementi l’attrattività, come nel caso dell’azienda bresciana.
Ma “in realtà la mancanza di camionisti non è un problema recente” spiega Andrea Condotta, Public affairs & Innovation Manager in GRUBER Logistics. “È un problema che riscontriamo da almeno 5 anni, ma i primi germi forse si potevano vedere anche prima: la domanda di trasporto cresce costantemente e l’offerta di autisti continua a calare, tutti i camionisti oggi hanno tra i 40 e i 50 anni, e l’ingresso dei giovani è molto basso”.
Una situazione esasperata dagli shock recenti: “Con la pandemia questa situazione è ‘esplosa’, in parte perché è nata una nuova sensibilità in ambito lavorativo e in parte perché molte persone si sono riadattate a nuovi lavori durante i lockdown”. A pesare ulteriormente è poi il fatto che “molti lavoratori di questo settore vengono dall’est: Ucraina, Russia, Bielorussia…” e la loro mancanza dunque si è fatta senz’altro sentire.
E il quadro spiega Condotta, è destinato a peggiorare: “Sentiremo parlare sempre più spesso di queste difficoltà”. Le aziende quindi dovranno iniziare a prendere provvedimenti per arginarle. “In GRUBER Logistics affrontiamo questa difficoltà impiegando mezzi di ultima generazione, che sono favoriti dagli autisti, e offrendo compensi adeguati”, conclude.
Caratteristiche che sembra offrire anche l’impresa Germani: si vedrà se questo basterà a raccogliere curriculum.