Fino ad ora la blockchain è stata associata ad investimenti in criptovalute e più di recente allo scambio di NFT, ma in futuro a cosa potrebbe portare? Tra le innumerevoli possibilità potrebbe abilitare il Digital Purchasing: vediamo come!
Molti software gestionali consentono già di pianificare la produzione a seconda della disponibilità delle materie prime o semilavorati necessari al processo. La limitazione è che mentre in alcuni casi questa disponibilità è facile da conoscere (es. la disponibilità della particolare vite del mio progetto può essere ricavata in maniera automatica dal sito di un grosso fornitore), in altri casi è assai complicata (es. un pezzo realizzato ad hoc per me da un singolo fornitore).
In quest’ultimo caso:
l’IoT può diventare la chiave per monitorare la catena di fornitura eliminando l’inventario manuale e le numerose comunicazioni da parte del fornitore. Come? Tramite l’utilizzo di vari dispositivi che tracciano da vicino gli asset produttivi utilizzati per produrre il pezzo in questione.
La blockchain garantisce la veridicità e la trasparenza dei dati acquisiti
Lo smart contract trasforma i dati in decisioni intelligenti: il pagamento e la contrattazione automatica del prezzo, in base alle condizioni e al carico di lavoro
A cosa potrebbe portare questo? Ad un processo di purchasing sicuro, immediato e trasparente che bene si adatta alla necessità di aumentare l’efficienza produttiva tenendo bassi i costi legati alle attuali incertezze della supply chain.
Giulio Peloso si occupa di sviluppo IoT presso azzurrodigitale (www.azzurrodigitale.com)