Oltre 12 mln di euro di profitti illeciti e l’equivalente di 5 mila Tir di fanghi contaminati da metalli pesanti e idrocarburi smaltiti su 3mila ettari tra Lombardia E-R e Veneto. Al centro della truffa un'azienda bresciana che, a fronte di lauti corrispettivi, ritirava gli scarti di numerosi impianti di depurazione delle acque per disfarsene "offrendoli" come fertilizzante agli agricoltori
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